Il ruolo del partner nella procedura di studio di impatto ambientale

Quando ci si rivolge a un consulente per avere supporto nell'elaborazione di un progetto, l’obiettivo è ottenere assistenza per la documentazione tecnico-amministrativa. L’azienda che propone il suo progetto alle Autorità, nel caso di interventi sottoposti a procedura di VIA, è tenuta a presentare lo studio di impatto ambientale e selezionando un partner affidabile per l’elaborazione della documentazione tecnica può delegare anche i rapporti con i diversi enti competenti. Come selezionare i consulenti ambientali? Nell'articolo che segue, troverai alcuni consigli per indirizzare il progetto verso l’efficienza.
Tempo stimato di lettura: 4 minuti

Chiarimenti sullo studio di impatto ambientale

Il documento, a cui per brevità ci riferiremo anche come SIA, deve essere redatto dalla società che propone il progetto e contenere una descrizione, il più possibile completa e dettagliata, delle sue caratteristiche e delle possibili implicazioni per l’ambiente.

All’interno dello studio d’impatto, inoltre, devono essere descritte le situazioni ante operam la previsione di quella post operam.

È in quest’ottica che si inseriscono l’importanza e il valore dell’esperienza del consulente ambientale: grazie alla conoscenza dell’impatto dei diversi progetti nelle varie tipologie di territori, sarà in grado di impostare il documento in modo che anticipi le richieste delle Autorità, ottimizzando i tempi di approvazione.

Ambiti di competenza dei consulenti ambientali

Le società di consulenza combinano le conoscenze in ambito ingegneristico a quelle ambientali, offrendo il loro supporto a enti pubblici e società private con l’obiettivo di prevenire, controllare e ridurre l’impatto delle attività umane sull’ambiente, per una gestione più attenta e sostenibile del territorio.

Per valutare l’esperienza del consulente per lo studio di impatto ambientale e orientare la scelta verso il successo del progetto, occorre prendere in considerazione i settori in cui è stata acquisita.

In ambito industriale privato, le competenze riguardano diverse tipologie di impatto ambientale:

  • le emissioni in atmosfera
  • gli scarichi nelle fognature
  • gli scarichi in corpi idrici superficiali
  • gli approvvigionamenti idrici da pozzo o acquedotto
  • il nulla osta acustico
  • il recupero dei rifiuti

Se poi la società di consulenza è strutturata in modo da supportare il progetto in corso d’opera e nella fase di monitoraggio ambientale, si ha la sicurezza che le prescrizioni degli Enti vengano rispettate, proprio perché già descritte in modo dettagliato nella documentazione autorizzativa e nel SIA.

L’esperienza nell’ambito degli interventi infrastrutturali aiuta ad acquisire dimestichezza nel rapportarsi con le Pubbliche Amministrazioni, oltre che nella progettazione della logistica delle attività di costruzione.

Perché i costi e le tempistiche di progetto siano ottimizzati, infatti, l’organizzazione del cantiere per la realizzazione dell’opera deve già prevedere gli impianti e le istallazioni che serviranno per mettere in atto le misure di mitigazione e il monitoraggio ambientale.

Gli aspetti ambientali da considerare nel caso di opere infrastrutturali sono:

  • trattamento acque meteoriche
  • trattamento acque di processo
  • trattamento emissioni in atmosfera
  • recupero con impianti mobili
  • gestione e riutilizzo materiali di scavo
  • barriere acustiche
  • aree di deposito rifiuti

In generale, possiamo affermare che l’esperienza dei consulenti è inversamente proporzionale alla probabilità di sub-appalto o interventi in corso d’opera.

Se la società di consulenza ambientale offre il servizio di supporto al RUP, viste le competenze sempre più specialistiche richieste a questa figura, il bagaglio di esperienze si diversifica ulteriormente, ottimizzando i processi anche dei committenti di altra natura.

Un ulteriore aspetto da valutare nella selezione del partner è la conoscenza dei territori oggetto dello studio di impatto ambientale.

La procedura di VIA ha solitamente applicazione a livello provinciale e regionale, tuttavia spesso enti diversi, ad esempio comuni, Consorzi di bonifica, Agenzie per la Protezione dell’Ambiente (ARPA), hanno richieste specifiche in termini di documentazione tecnica da presentare.

Se il consulente conosce le dinamiche territoriali e ha gestito in altre occasioni le pratiche autorizzative nei luoghi del progetto, ne conoscerà gli impatti e saprà come snellire le procedure, anticipando le obiezioni delle Autorità.

Alcuni esempi? 

  • Per le opere stradali e ferroviarie, è importante considerare la gestione di terre e rocce da scavo
  • Negli impianti industriali e di termovalorizzazione, sono da valutare le emissioni
  • Per i progetti di discariche, gli allevamenti o le strutture per la macellazione, lo studio riguarda le emissioni odorigene
  • Negli impianti funiviari, cavi aerei ed elettrodotti, occorre considerare l’impatto sull’avifauna

La scelta di una società di consulenza ambientale strutturata e con una presenza capillare sul territorio aiuterà i proponenti del progetto a dotarsi del supporto on-site e a monitorare tutte le fasi, senza subappalti e conseguenti rallentamenti.

Fin dagli incontri preliminari, è essenziale che il partner si metta in ascolto delle esigenze e dimostri la sua attenzione per indicare la soluzione più efficiente per l’ottenimento delle autorizzazioni e la gestione dell’iter progettuale.

Picture of Gabriele Cailotto

Gabriele Cailotto

Direttore tecnico presso Nexteco s.r.l.
Picture of Gabriele Cailotto

Gabriele Cailotto

Direttore tecnico presso Nexteco s.r.l.

Tabella dei Contenuti