I potenziali impatti che il trattamento a calce può provocare sulla qualità dell’aria, si lega al fatto che la calce in polvere, in presenza di vento, può raggiungere le zone adiacenti ai cantieri. La produzione di polvere si manifesta principalmente durante le seguenti fasi critiche del trattamento:
- travaso di calce dal serbatoio di accumulo alle macchine spandi-calce;
- spargimento della calce;
- miscelazione della calce con il terreno.
In relazione agli impatti sulla matrice acqua i potenziali fattori di interferenza sono legati al dilavamento della calce dal piano di posa durante la fase di spargimento a seguito di eventi meteorici ovvero al rilascio accidentale di calce in corpi idrici superficiali adiacenti alle zone di lavorazione.
Circa le prassi operative che è possibile adottare Claudio Zerba di ECOVIE mi ha raccontato l’esperienza maturata nell’ambito dei lavori per l’ampliamento dell’autostrada A1 MILANO – NAPOLI nel tratto Reggio Emilia – Sasso Marconi, “Area di servizio CANTAGALLO OVEST”.
“Per la realizzazione degli interventi di stabilizzazione, considerata la vicinanza dell’autostrada e dell’area di servizio CANTAGALLO OVEST” racconta Zerba “è stato redatto e condiviso con ARPA Emilia Romagna un Piano per la protezione dell’ambiente durante il trattamento a calce”.
Per gli aspetti operativi riportati nel Piano si è fatto riferimento al testo Traitement des sol a la chaux et/ou aux liants hydrauliques edito dal Ministero dei Trasporti Francese (nel seguito denominato “Guida tecnica”) e riconosciuto come il miglior testo europeo di riferimento per le operazioni di stabilizzazione delle terre a calce e per le regole di protezione ambientale.
“TRAITEMENT DES SOL A LA CHAUX ET/OU AUX LIANTS HYDRAULIQUES”
In pratica, sono state fissate le modalità realizzative delle singole fasi, in funzione delle diverse condizioni atmosferiche (velocità del vento e presenza di pioggia).
In analogia alla Guida tecnica francese il Piano ha previsto, innanzitutto, la classificazione dei cantieri in 2 tipologie:
- Cantieri ordinari ovvero quelli ubicati ad una distanza superiore a 100-150 m da edifici residenziali, centri industriali con presenza permanente di persone, strade di media e grande importanza, zona di orti, giardini e frutteti nei periodi di fioritura, zone di pascolo con presenza di mandrie, di parcheggi o, più in generale, zone con manufatti sensibili agli attacchi di sostanze alcaline (è bene precisare che, come specificato nella Guida tecnica, con un vento di velocità di 40 km/h la calce potrebbe essere dispersa ad una distanza compresa tra 50 e 80 m dal piano di posa).
- Cantieri sensibili: Si considerano cantieri sensibili tutti i cantieri per i quali non è soddisfatta almeno una delle condizioni precedenti. Il livello di sensibilità aumenta nel caso in cui non vengano rispettate più condizioni precedenti.
Nel caso dell’Area di Servizio Cantagallo Ovest, non esistevano cantieri ordinari dato che, su due lati, erano presenti complessi residenziali, industriali con presenza di persona o zone agricole, mentre sugli altri due, è fiancheggiato dall’autostrada e dall’Area di Servizio esistente. Perciò, quasi tutte le zone di cantiere sono state considerate sensibili.
In modo da proteggere in via prioritaria le persone che potrebbe essere esposte durante le fasi di trattamento a calce, si è deciso di suddividere le aree sensibili in due categorie:
- Cantieri con grado di sensibilità 2: sono cantieri vicini a zone agricole.
- Cantieri con grado di sensibilità 1. sono cantieri vicino a zone residenziali o industriali con presenza di persone o SIC (Siti di interesse Comunitario).
Per i cantieri con grado di sensibilità 2 il Piano ha previsto:
- interruzione del trattamento con velocità del vento maggiore id i 40 Km/h (11 m/s);
- utilizzo di sistemi pneumatici per il travaso dei prodotti (dal veicolo di trasporto al silos o dal silos alla spargitrice)
- divieto di circolazione dei mezzi sulla superficie ricoperta dalla calce
- esposizione della calce stesa inferiore a 30 minuti circa
- impiego di automezzi a tenuta stagna
- installazione di un anemometro per il rilevamento della velocità e della direzione del vento
- eventuale impiego di nebulizzatori
Per i cantieri con grado di sensibilità 1 il Piano ha previsto, oltre a seguire gli accorgimenti descritti per i cantieri sensibili, quanto segue:
- Con vento inferiore a 6 m/s (21,6 km/h) modalità di lavoro analoghe a quelle dei cantieri con grado di sensibilità 2;
- Con vento superiore a 6 m/s (e inferiore a 40 km/h) impiego di nebulizzatori durante le lavorazioni.
Inoltre, ha precisato ZERBA, il Piano prevedeva misure anche per la protezione delle acque in relazione al rischio che ingenti quantità di calce accidentalmente rilasciate potessero provocare l’innalzamento del pH di grossi volumi d’acqua a valori superiore a 10 per tempi significativi.
A tal fine il Piano ha previsto alcune misure per limitare il dilavamento della calce dal piano di posa in caso di forte pioggia:
- sospensione dei lavori in condizione di pioggia moderata o forte;
- delimitazione delle aree di lavorazioni con argini in terra;
- in caso di precipitazioni eseguire la miscelazione dei primi 10 cm di terreno con pulvimixer e la rapida compattazione tramite rullo di tutto il misto terra-calce.
Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare la Guida Tecnica del Ministero dei Trasporti Francese oppure le “Linee guida per la gestione dei cantieri ai fini della protezione ambientale” di ARPA Toscana.
QUALE LA BUONA PRATICA AMBIENTALE IN CANTIERE?