La bonifica ambientale è l'insieme di interventi messi in atto, per eliminare o ridurre fonti di inquinamento e sostanze inquinanti presenti nel suolo, sottosuolo ed acque sotterranee, che possono causare un danno all'ambiente e all'ecosistema.
La bonifica ambientale è il processo di ripristino e miglioramento dell'ambiente naturale che è stato contaminato o degradato a causa di attività umane o incidenti
Per effettuare una bonifica ambientale, è necessario seguire le seguenti norme di riferimento:
Oltre alla normativa, esistono anche linee guida tecniche che forniscono indicazioni dettagliate sulle procedure e sulle metodologie da seguire durante la bonifica ambientale.
Queste linee guida possono essere fornite da enti competenti o da associazioni professionali.
Tutti gli interventi di bonifica ambientale hanno l'obiettivo di ridurre la contaminazione del sito a livelli tali da non costituire rischio per la salute della popolazione o per le matrici ambientali non contaminate (es. risorsa idrica).
Gli obiettivi di bonifica sono determinati dall'analisi di rischio sito specifica, che tiene conto anche della specifica destinazione d'uso del sito.
La realizzazione della bonifica di un sito contaminato e l’ottenimento della certificazione di avvenuta bonifica (CAB), permette la restituzione agli usi legittimi dell’area. Gli interventi, quindi, consentono il ripristino ambientale e la possibilità di recupero di aree altrimenti precluse.
La bonifica ambientale serve a diversi soggetti:
Le principali tipologie di intervento sono:
Per la bonifica ambientale, ci sono vari enti con cui è possibile interfacciarsi:
Se la bonifica avviene dentro a Siti di Interesse Nazionale (SIN), è titolare del procedimento il Ministero dell’Ambiente e viene coinvolto principalmente il Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambienta (SNPA), formato da ISPRA e ARPA/APPA, oltre a ISS e INAIL.
L’interfaccia principale è l’Agenzia per l’Ambiente (ARPA, APPA) che svolge funzione di controllo e verifica delle attività di bonifica.