Secondo l’Art. 2 comma g del D. Lgs. 13 gennaio 2003 n. 36, con il termine “discarica” si intende l’area “adibita a smaltimento dei rifiuti mediante operazioni di deposito sul suolo o nel suolo (…), nonché qualsiasi area ove i rifiuti sono sottoposti a deposito temporaneo per più di un anno”.
La discarica è, dunque, la destinazione finale di quella parte di rifiuti per i quali non è possibile il riciclo o altra forma di recupero.
Una volta conferito, il rifiuto, per naturale processo di decomposizione e infiltrazione di acqua, genera percolato e biogas: fonti responsabili del cosiddetto “cattivo odore”.
Quanto più il rifiuto residuo presenta un’alta percentuale di frazione organica, tanto più intenso, e duraturo nel tempo, potrà essere il suo impatto olfattivo.
Come abbattere le emissioni odorigene generate da questi processi di decomposizione?
Una soluzione potrebbe essere quella di migliorare gli attuali sistemi di captazione del biogas ed evitare, così, che i componenti odorigeni si disperdano in atmosfera.
Ne abbiamo parlato con Zero3, start up emiliano romagnola fondata nel 2018 e licenziataria di diversi brevetti in campo ambientale ed energetico.
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