Industrie sostenibili: il caso della carta

26 marzo 2020 / Elena Masia

CATEGORIA: Sostenibilità ambientale

Il settore della carta è uno dei settori produttivi più antichi al mondo ed è tradizionalmente considerato tra i più impattanti in termini di impiego di risorse naturali – in particolar modo per consumo idrico e utilizzo di "materia vegetale".

Quest’ultima affermazione non è propriamente corretta. Vediamo perché.

L’industria cartaria italiana all'avanguardia per sostenibilità

In occasione dell’ultima edizione di “M’illumino di Meno”, l’iniziativa lanciata da Caterpillar e RaiRadio2, Comieco - Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica - ha sottolineato che l’industria cartaria in Italia è all'avanguardia per:

- l’utilizzo di materia prima rinnovabile e fibra riciclata;

- l’efficientamento energetico dei propri cicli produttivi (+20% negli ultimi 20 anni);

- la riduzione delle emissioni di anidride carbonica che negli ultimi trent'anni ha raggiunto quota 42% per tonnellata di carta prodotta, perseguendo di fatto la Roadmap 2050 lanciata la prima volta nel 2011 dal settore cartario europeo.

Non solo, Comieco ricorda come l’industria cartaria utilizzi direttamente solo l’11% di tutto il legno ottenuto dal taglio degli alberi, e che in Europa la carta è realizzata a partire dalla pasta di legno ricavata da foreste di produzione gestite in modo 100% sostenibile e certificato.

L’Italia poi ha già superato l’obiettivo fissato dall'Unione Europea in fatto di riciclo (75%), arrivando a differenziare, ogni anno, oltre 3,4 milioni di tonnellate di carta e cartone (dato 2018) “con un tasso di riciclo consolidato pari all’81%”.

L’industria cartaria italiana, quindi, non è così impattante a livello ambientale come si crede, anzi.

Un materiale sostenibile dalle molteplici funzioni

Ma la carta oggi a cosa serve? Ha ancora un significato, una funzione ai nostri tempi?

Verrebbe da pensare che forse “non così tanto”, dato che la maggior parte di noi si affida alla pagina elettronica per trascrivere appunti e pensieri e che la carta stampata sembra relegata all'uso scolastico, allo scopo di traccia documentale o agli irriducibili della lettura tradizionale.

Anche in questo caso c’è da rimanere sorpresi. Ancora oggi – e forse ancora più di prima - la carta trova impiego in molti settori diversi, solo per citarne alcuni: dalla cartotecnica, carte grafiche e speciali, fino all'igiene della persona e al settore moda e automotive come supporto release (stampi creativi/tecnici) per la realizzazione di ecopelli e altri materiali sintetici.

La carta poi non solo è un vettore di informazioni ed emozioni (spesso in modo più efficace del supporto a video), ma è anche funzionale all'imballo di oggetti da proteggere, trasportare e presentare a moderni consumatori sempre più esigenti in termini di informazioni e pratiche di sostenibilità; ed ecco che nascono imballi “intelligenti”, “attivi”, “bio-based” etc.

È questa forse la funzione d’uso più evidente e necessaria al giorno d’oggi.

La filiera virtuosa degli imballaggi in carta e cartone

Sempre Comieco ricorda come la filiera italiana degli imballaggi in carta e cartone investa ogni anno “complessivamente 420 milioni di euro, equivalenti al 12% del dato europeo”, sviluppando soluzioni innovative che valorizzino la sostenibilità durante tutte le fasi di ciclo di vita dei prodotti, dall'eco-design al riciclo.

L’industria cartaria italiana, dunque, con i suoi 19.300 addetti e 117 imprese (dati Assocarta 2017) è un settore che sa investire in processi di eco-innovazione (innovazione sostenibile applicata all'economia circolare), valorizzando una materia prima che, a dispetto della plastica, è naturale ed è ad altissima riciclabilità e rinnovabilità.

 

 

Il tema della circular economy assume sempre maggiore rilevanza sul mercato, con un’attenzione mirata sia da parte degli stakeholder che da parte dei clienti e dei consumatori finali.

Se la tua azienda sta valutando la possibilità di richiedere certificazioni o etichette per comunicare la prestazione ambientale dei prodotti, potresti valutare di affidarti a una società di consulenza.

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Elena Masia
AUTORE

Elena Masia

Considero l’impresa un sistema aperto, in relazione con il territorio e le istituzioni; un luogo ideale dove poter sviluppare progetti e percorsi utili a garantire lo sviluppo di un business etico, innovativo e sostenibile.