Certificazione ISO 14001 & normativa industriale: 5 consigli

8 agosto 2019 / Stefano Reniero

CATEGORIA: Responsabilità Ambientale

Rimanere al passo con la normativa ambientali in ambito industriale è complesso e richiede sempre più tempo. Allo stesso tempo, acquisire conoscenze che permettano di essere competitivi in un mercato in costanze mutazione è strategico. L’aggiornamento normativo è importante per verificare se la propria azienda stia rispettando tutte le normative vigenti, garantire la continuità produttiva ed evitare di incorrere in pesanti sanzioni.
In questo articolo, troverai una checklist con le domande (e le relative risposte) in merito agli adempimenti in materia ambientale a cui prestare attenzione.

Non solo certificazione ISO 14001: checklist sulla normativa industriale

Quelle che seguono sono delle linee guida sintetiche che possono aiutarti a essere aggiornato con la normativa. Ecco le domande da non dimenticare.

1. Quali sono le autorizzazioni (o le prescrizioni) applicabili all'azienda?

Per autorizzazioni si intendono tutti i documenti rilasciati a seguito di istanza da parte degli Enti competenti e che riguardano:

  • emissioni (AUA, AIA, autorizzazione a carattere generale, autorizzazione ordinaria)
  • scarichi idrici (AUA, AIA, eventuali nulla osta)
  • rifiuti (autorizzazioni dei trasportatori, destinatari ed eventuali intermediari)
  • rumore

Ci sono poi le prescrizioni che non rientrano nel campo delle autorizzazioni e possono riguardare impianti termici, di condizionamento e refrigerazione, sostanze pericolose, gestione dei materiali contenenti amianto, ecc.

2. Qual è la scadenza delle autorizzazioni o delle prescrizioni?

Ciascuna autorizzazione riporta una data di scadenza, ma occorre fare attenzione perché non tutte hanno la stessa durata. L’AUA, ad esempio, ha una durata di 15 anni, mentre l’AIA di 10 anni. In presenza di certificazione ISO 14001 o di certificazione EMAS, la durata si estende rispettivamente a 12 e 16 anni.

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Attenzione anche alle scadenze fisse: vi sono alcuni adempimenti, ad esempio l’invio della comunicazione sui rifiuti (MUD) o la dichiarazione F-GAS hanno cadenza annuale e precise date limite da rispettare.

3. L’azienda è iscritta a siti per l’aggiornamento?

Un modo per restare al passo con gli aggiornamenti normativi del settore è la registrazione a uno dei molti siti che offrono il servizio (anche gratuito) di continua informazione.

I siti consultabili sono diversi, tra i quali ricordiamo alcuni dei più conosciuti:

Il consiglio è di prestare comunque molta attenzione: poiché le Regioni hanno autonomia normativa in materia ambientale, la conoscenza della legislazione vigente non è così immediata.

4. Vengono eseguite verifiche periodiche?

Disporre di un corretto programma di audit è fondamentale, sia per rimanere aggiornati che per evitare di incorrere in sanzioni.

Un consiglio? Verificare eventuali prescrizioni o scadenze del periodo successivo almeno ogni 3 mesi.

certificazione ISO 14001Grazie agli scadenziari, possono essere tenuti a mente i termini di scadenza delle prescrizioni applicabili o dei rinnovi, nel caso di autorizzazioni.

5. Si è dotati di un piano di miglioramento aziendale?

Per raggiungere la piena conformità normativa, possono essere necessari degli adeguamenti strutturali del sito produttivo.

Facendo un esempio, nel caso in cui venissero superati i limiti allo scarico all'uscita dall'impianto di depurazione delle acque, il piano di miglioramento è uno strumento utile per avviare una trasformazione positiva all’interno dell’azienda. Le soluzioni strutturali e gestionali individuate per ottimizzare i processi e garantire il rispetto della normativa vigente potranno poi essere implementate.

Lo sviluppo di un piano di miglioramento è un requisito fondamentale per la certificazione ISO 14001 o EMAS, ma è sicuramente un’opportunità da considerare anche da parte delle aziende che non aspirano a certificarsi.

Perché ottenere la certificazione ISO 14001?

Tra i benefici che derivano dall'ottenimento della certificazione per l’azienda, troviamo una maggiore garanzia di affidabilità che quindi genera fiducia nei clienti e, in generale, negli interlocutori.

Non solo, perché grazie a una gestione più organizzata, si è facilitati nella richiesta di permessi e autorizzazioni ambientali. L’azienda certificata ha anche un’opportunità preziosa di ottimizzare i costi, sia in termini assicurativi, grazia a una minore possibilità che si verifichino incidenti ambientali, sia per il risparmio energetico e di materie prime.


Se la tua azienda sta valutando una certificazione, l’adozione del Modello 231 o un Sistema di Gestione Ambientale, potrebbe avere bisogno del supporto di un consulente di ingegneria ambientale.

Nella scelta del fornitore, l’esperienza deve essere valutata nella sua globalità, così come la struttura della società di consulenza, l’ampia proposta di servizi e le competenze in ambito di reati legati all'ambiente.

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Stefano Reniero
AUTORE

Stefano Reniero

In Nexteco mi occupo dei nuovi progetti e seguo lo sviluppo commerciale dell'azienda.