BIM: l’entrata in vigore del DM n. 5601/2017

Il 12 gennaio 2018 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 1 dicembre 2017, n. 560, d’attuazione dell’art. 23 del D.Lgs. 50 del 2016 “Codice dei contratti pubblici”. Il decreto, secondo quanto previsto dall’art.9 dello stesso, entrerà in vigore il 28 gennaio 2018: ecco cosa cambierà!
Tempo stimato di lettura: 3 minuti

Le finalità e l’oggetto del decreto

Il decreto definisce “le modalità e i tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell’obbligatorietà dei metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche”.

 E’ dunque prevista una graduale introduzione dell’obbligo di adozione del BIM:

  • dal 1° gennaio 2019 l’obbligatorietà sarà per le opere di importo pari o superiore a 100 milioni di euro;
  • dal 1° gennaio 2020 per le opere di importo pari o superiore a 50 milioni di euro;
  • dal 1° gennaio 2021 relativamente alle opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro;
  • dal 1° gennaio 2022 per le opere di importo pari o superiore alla soglia di cui all’art. 35 dei Codice dei contratti pubblici;
  • dal 1° gennaio 2023 per le opere che hanno come base di gara l’importo pari o superiore al milione di euro;
  • dal 1° gennaio 2025 per le opere anche dall’importo minore al milione di euro.

Il DM 560 conferma l’indicazione, già contenuta nell’art. 23 comma 13 del D.Lgs 50 del 2016, di utilizzo di piattaforme interoperabili con formati aperti non proprietari. I dati all’interno di tali spazi sono connessi a modelli multidimensionali orientati a oggetti. Le informazioni prodotte e condivise tra tutti i partecipanti al progetto, alla costruzione e alla gestione dell’intervento, sono fruibili senza che ciò comporti l’utilizzo esclusivo di applicazioni tecnologiche commerciali individuali specifiche.

Gli adempimenti preliminari e la fase transitoria dall’ottica delle stazioni appaltanti

L’utilizzo della metodologia di cui sopra è possibile solo attraverso l’adozione da parte delle stazioni appaltanti di:

  • un piano di formazione del personale con particolare riferimento ai metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture;
  • un piano di acquisizione o di manutenzione degli strumenti hardware e software di gestione digitale dei processi decisionali e informativi;
  • un atto organizzativo che espliciti il processo di controllo e gestione, i gestori e la gestione dei dati.

A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, le stazioni appaltanti possono richiedere l’uso dei metodi e degli strumenti sopra descritti per le nuove opere nonché per interventi di recupero, riqualificazioni o varianti.

Il capitolato allegato alla documentazione di gara

In relazione a quanto previsto dal decreto ministeriale, il capitolato allegato alla documentazione di gara deve contenere:

  • requisiti informativi strategici generali e specifici, compresi i livelli di definizione dei contenuti informativi;
  • tutti gli elementi utili alla individuazione dei requisiti di produzione, di gestione e di trasmissione ed archiviazione dei contenuti informativi, compreso il modello informativo relativo allo stato iniziale dei luoghi dei luoghi e delle eventuali opere preesistenti.

La documentazione di gara è resa disponibile tra le parti, su supporto informatico per mezzo di formati digitali; in via transitoria, la prevalenza contrattuale dei contenuti informativi è definita dalla loro esplicitazione su supporto cartaceo in stretta coerenza, per quanto possibile, con il modello informativo elettronico per quanto concerne i contenuti geometrico dimensionali e alfa numerici.

A decorrere dall’introduzione obbligatoria ai sensi dell’articolo 6, la prevalenza contrattuale dei contenuti informativi verrà, invece, definita dal modello elettronico, nella misura in cui ciò sarà praticabile tecnologicamente.

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Andrea Pianca

Ingegnere Civile dei Trasporti, esperto nella gestione di progetti di opere infrastrutturali complesse anche inquadrate tra le opere strategiche ("Legge Obiettivo" n. 443/2001 e s.m.i.). In Nexteco seguo l'area infrastrutture e l'assistenza alle Stazioni Appaltant.
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Andrea Pianca

Ingegnere Civile dei Trasporti, esperto nella gestione di progetti di opere infrastrutturali complesse anche inquadrate tra le opere strategiche ("Legge Obiettivo" n. 443/2001 e s.m.i.). In Nexteco seguo l'area infrastrutture e l'assistenza alle Stazioni Appaltant.

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